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Schizofrenia, Ue approva il primo farmaco iniettabile a lunga durata

Farmaci Redazione DottNet | 29/03/2024 17:15

E' l'aripiprazolo 960 mg, il primo antipsicotico Lai (a lunga durata di azione) autorizzato dalla Ue per il trattamento di mantenimento della schizofrenia nei pazienti adulti stabilizzati con aripiprazolo

Un farmaco iniettabile, con somministrazione bimestrale, aiuterà quanti convivono con la schizofrenia, una malattia mentale cronica, invalidante e progressiva, caratterizzata da deliri, allucinazioni e disturbi cognitivi. E' l'aripiprazolo 960 mg, il primo antipsicotico Lai (a lunga durata di azione) autorizzato dalla Ue per il trattamento di mantenimento della schizofrenia nei pazienti adulti stabilizzati con aripiprazolo, la cui formulazione, contenuta in una siringa pre-riempita pronta all'uso, non necessita di ricostituzione. L'approvazione della Ce si basa su uno studio di farmacocinetica di 32 settimane, che ha valutato anche la sicurezza e l'efficacia del farmaco per il trattamento di mantenimento della schizofrenia nei pazienti adulti stabilizzati con aripiprazolo. La somministrazione è prevista una volta ogni due mesi con iniezione intramuscolo nel gluteo ed è il primo antipsicotico Lai con somministrazione bimestrale autorizzato nella Ue per questa indicazione.

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"Questa approvazione rappresenta un passo importante per i pazienti, le famiglie e per gli operatori sanitari - spiega Johan Luthman, Executive Vice President and Head of Research & Development di Lundbeck - specificamente progettato per i pazienti adulti affetti da schizofrenia stabilizzati, questo trattamento mira a migliorare l'aderenza e la praticità, contribuendo a una gestione attenta e completa di questa malattia cronica". Per Peter Gillberg, Vice President and Head of Medical Affairs di Otsuka Europe, "l'aripiprazolo Lai, una volta ogni due mesi, rappresenta una pietra miliare significativa per offrire ai pazienti adulti affetti da schizofrenia un ulteriore regime terapeutico semplificato. Ci auguriamo che questo trattamento possa contribuire a mitigare i problemi di aderenza e potenzialmente consentire ai pazienti e agli operatori sanitari di concentrarsi su altri aspetti della cura".     A livello mondiale, la schizofrenia colpisce circa 24 milioni di persone, ovvero 1 su 300 (0,32%). L'esordio è più frequente nella tarda adolescenza e intorno ai vent'anni, e l'insorgenza tende ad essere più precoce tra gli uomini che nelle donne. La schizofrenia è spesso associata a un disagio significativo e ad una compromissione delle condizioni personali, familiari, sociali, educative e lavorative e di altri importanti aspetti della vita. E' una delle 15 maggiori cause di disabilità in tutto il mondo.

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